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Il giudice del Tribunale di Roma emette un'ordinanza con la quale viene riconosciuta alla ricorrente (tecnico amministrativo del settore Sanità), sospesa per non aver assolto l'obbligo vaccinale, la metà dello stipendio. Non ritenendo in suo potere la riammissione in servizio della dipendente ma riconoscendo non manifestamente infondati i dubbi di legittimità costituzionale della norma, già sollevati da diversi tribunali, il giudice decide di ricorrere all'istituto della "sospensione impropria" con la quale non stabilisce il reintegro in servizio ma condanna l'azienda resistente al pagamento del 50% della retribuzione per tutto il periodo di assenza dal lavoro. Il giudizio rimane sospeso in attesa della pronuncia della Corte Costituzionale sull'obbligo vaccinale.

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